
Poesia Digitale a San Lucido: il mio intervento al Radici Festival
Lo scorso 24 maggio ho avuto l’occasione di partecipare al Radici Festival a San Lucido, una giornata che non dimenticherò facilmente. Un momento di condivisione artistica, sperimentale ed emozionale che mi ha permesso di portare la mia tesi e il mio lavoro a contatto diretto con i più giovani, proprio lì, dove le idee iniziano a germogliare.
Raccontare l'arte ai giovani
Sono arrivato al festival con un obiettivo chiaro: parlare ai ragazzi. Non solo del mio progetto, ma del perché l’ho creato. Ho voluto parlare con loro come se fossimo coetanei, perché lo siamo stati fino a poco tempo fa, perché so cosa significa essere curiosi, ma confusi. Così ho presentato la mia tesi magistrale in Tecniche di animazione digitale 3D, intitolata: "Dall’analogico alle trasposizioni transmediali: la kinetic e-poetry".
Di cosa ho parlato?
Di poesia, certo. Ma anche di tecnologia, di etica, di linguaggio visivo. Di come ho trasformato il mio libro Chi viene e chi va in un’esperienza immersiva. Ho spiegato come la Realtà Aumentata può diventare un nuovo linguaggio per la poesia. Un mezzo, non solo tecnico, ma umano, capace di amplificare il senso, di farlo arrivare più lontano, soprattutto verso chi non si aspetta che la poesia possa parlare anche così.
Poesia digitale: una nuova lingua
Nel mio talk ho spiegato come ho studiato la semantica dell’AR, trattandola come una vera e propria lingua. Ho analizzato i suoi limiti, le sue potenzialità, i modelli di interazione. Ho parlato delle scelte tecniche ma anche di quelle economiche: ho scelto un approccio accessibile, sostenibile, che potesse permettere a chiunque, con uno smartphone, di vivere questa esperienza.
Ma soprattutto ho cercato di rispondere a una domanda fondamentale:
Perché portare la poesia nella tecnologia?
La mia risposta è semplice: perché la poesia è parte del nostro passato, ma può (e deve) parlare al nostro presente. E se vogliamo che resti viva, dobbiamo darle nuove forme, nuovi linguaggi, nuovi spazi.
Tecnologia e umanesimo
Ovviamente, non ho potuto ignorare le questioni etiche e filosofiche. Perché l’AR non è solo “effetto wow”. Cambia il modo in cui percepiamo la realtà, come ricordiamo, come ci relazioniamo. Prima di progettare un’applicazione, ho dovuto riflettere su tutto questo: sull’appropriazione culturale, sulla memoria, sulla privacy, sull’inclusività.
Ho presentato strumenti e riferimenti concreti: la Convenzione di Faro, il tema dei diritti d’autore, delle vulnerabilità tecnologiche, della sicurezza dei dati.
Una poesia che tocca più mondi
Ho anche condiviso alcune tappe fondamentali del mio percorso artistico. Il cortometraggio sōmnium, premiato e selezionato in vari festival. La mia mostra personale Chi viene e chi va – poesia, illustrazione, essenza. E per la prima volta, alcune tavole inedite della progettazione dell’app legata alla mia kinetic e-poetry.
Diversità, accessibilità, ecologia
Ho voluto chiudere il mio intervento toccando temi che mi stanno molto a cuore.
La sostenibilità del mio progetto, ad esempio: il libro è stampato in modo 100% ecologico. L’accessibilità per persone con disabilità. La trasmissibilità, ovvero la possibilità di far viaggiare queste opere nel tempo e nello spazio, senza perderne l’anima.
Un’esperienza che porto con me
Quella mattina a San Lucido, ho parlato da artista, ma anche da persona. Ho sentito un’energia reale negli sguardi degli studenti, nei sorrisi, nelle domande. Un grazie speciale va agli organizzatori Luana e Simone, al sindaco Cosimo De Tommaso, e a tutte le persone che hanno reso possibile questo momento. E grazie a chi mi sostiene sempre, a partire da mia madre, che è dietro ogni mia possibilità di essere presente, con tutto me stesso, in queste occasioni.
Guarda anche tu il mio intervento
Se te lo sei perso, ho reso disponibile il video integrale del mio intervento sulla mia pagina Facebook. Puoi trovarlo qui. Spero possa ispirare anche te, come ha ispirato me prepararlo.
Che l’arte continui a fiorire, e a mettere radici.
Alla prossima!